La Russia nel Medioevo

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sandcreek
view post Posted on 19/10/2010, 17:02





Il Medioevo russo è una convenzione storica, infatti non coincide con quello europeo, arrivando circa all’inizio del secolo XVIII, cioè all’epoca di Pietro il Grande che modernizza il paese.
Tra il IX e il X secolo compaiono i primi Slavi: si tratta di Slavi orientali che occupano il territorio che chiamiamo Russia meridionale (costituita da steppe), centrale (caratterizzata da boschi) e settentrionale (paludi e taiga), con scarse comunicazioni.

La conquista mongola distacca la Russia dal contesto europeo. Nella prima metà del VI secolo, secondo gli storici bizantini, a nord del Mar Nero si trovavano gli Sclavini-Danti, dal basso Danubio al Dniestr, popolazioni nomadi o semi nomadi, organizzate in gruppi numerosi, secondo un sistema tribale e senza sedi fisse). Queste tribù si spostano verso Occidente, tra il VII e il IX secolo, secondo l’asse Nord/Sud, tra il lago Ladoga ed il corso del Dniepr, poi ad Est del Volga e ad Ovest dell’Elba (dove Carlo Magno fissa il confine).

Gli Slavi orientali, stanziati tra il Dniepr ed il Volga, in una zona di foreste ed acquitrini e fiumi navigabili, godono della facilità di spostamento in ogni stagione, sull’acqua o sul ghiaccio. È un’area economica interessante, caratterizzata dalle fertili Terre Nere (la futura Ucraina, granaio dell’Europa) e ricca di materie prime, quali miele, cera, legname, pellicce ed anche schiavi, che vengono portate verso Sud, cioè a Costantinopoli, visto che il Nord è chiuso dalle popolazioni finniche, almeno fino all’anno 1000.
I Poliani, o abitanti delle pianure, vivono in clan, tribù, tribù allargate, con capi militari e consigli degli anziani. Gli Scandinavi del Baltico e del Dniepr costruiscono villaggi, che in seguito diventano città fortificate e scoprono due vie commerciali, una lungo il Volga e l’altra che va dalla Crimea a Costantinopoli. Attorno alla metà del XIII secolo, iniziano le invasioni dall’Asia centrale, attraverso la zona a Nord del Caspio e del Mar Nero: Kazari, Peceneghi, Cumani, Ungari e Mongoli.
Vengono fondati centri commerciali, come Novgorod, Skof, Smolensk, Kiev, Bieloselo, Riazan: è lo Stato delle Cento Città.

“Rus” è il nome indigeno degli Scandinavi, che deriva dal finnico ruotsi (“coloro che remano”), plurale “Rusi”. I Variaghi (Normanni) dallo svedese waring, scoprono la via tra Novgorod e Costantinopoli, attraverso laghi e fiumi (Dniepr). Gli Slavi diventano confederati dei Normanni, ma non con la forza, bensì attraverso una alleanza commerciale.
Il variago Rurik, capostipite della dinastia che arriverà fino al termine del XVI secolo, con la morte di Fjodor, figlio di Ivan IV il Terribile, trasferisce la capitale da Novgorod a Kiev: Rus Kievona. Ricordiamo i conflitti con popolazioni turche e finniche, ed anche con quelle del Volga (Bulgari,Ungari e tribù turche).
Le cronache bizantine raccontano l’arrivo in città delle tribù variaghe, rozze ed incivili. Il processo di cristianizzazione del X secolo ebbe come tramite S.Wladimir; la liturgia è in lingua slava (Cirillo e Metodio). I primi testi sono sacri, poi nasce una letteratura laica ed anche composizioni epiche (“biline”). Sono cronache pregevoli, più ricche di pathos rispetto a quelle bizantine, ma soltanto una è stata tradotta: la Cronaca russa o di Nestore (XII secolo), racconti dei tempi passati.
La Russia di Kiev rifiuta il modello politico bizantino, a favore di quello delle libere città tedesche. Il principe ha solo poteri militari e sta all’esterno delle mura cittadine. Sono città mercantili che tendono ad evolvere verso la repubblica e nelle quali vige la legge ereditaria o diritto consuetudinario. Figli e fratelli del principe hanno diritto all’eredità, con conseguente frammentazione del territorio: Questo portò a lunghi anni di guerre fratricide, fino all’inizio del XIV secolo, con la crisi di Costantinopoli – e quindi dell’Ucraina – e successivo esodo verso Nord.

L’invasione mongola degli anni 1236-41 trova un territorio disastrato e provoca la caduta di Kiev, mentre restano fuori Novgorod e Skof, protette dalle paludi durante il disgelo. Approfittando del disastro generale, calano da Nord i Cavalieri Teutonici, che vengono però sconfitti da Aleksandr Nevskji (1240-41), il quale offrì poi il vassallaggio ai Mongoli. Gli artigiani vengono trasferiti in Oriente, mentre in Russia restano principi e contadini. I Mongoli, tolleranti in materia religiosa, effettuano il primo censimento. Il figlio di Nevskji diventa primo principe di Mosca, che allora è ancora una località insignificante. Nel XVI secolo, Mosca è ancora considerata una città asiatica.
 
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view post Posted on 19/10/2010, 19:41




Una storia chiusa in sè, quella dei popoli russi. In sostanza il loro medioevo è stato un processo per portarsi alla pari degli altri paesi contemporanei.
 
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caenorhabditis elegans
view post Posted on 19/10/2010, 23:02




Ho trovato un vecchio articolo con notizie sull'antica città di Novgorod, che lasciano pensare che, nei primissimi secoli dello scorso millennio, almeno le città del nord russo fossero evolute almeno quanto le corrispondeti città europee.

Novgorod, per alcune caratteristiche del terreno su cui è stata costruita, si è rivelata ricchissima di informazioni archeologiche. Tra queste un notevole numero di tavolette in corteccia di betulla, circa settecento, perfettamente conservate.

Ecco l'immagine di alcune di esse:

image




Non sono bizzarre? Appena ho tempo di leggermi bene l'articolo posto qualcos'altro.
 
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view post Posted on 19/10/2010, 23:47




Bhè, se parliamo sviluppo urbanistico è probabile che ci fossero grandi centri frequentati, ma presumo privi di una forte struttura civica centralizzata. Una sorta di mondo dei clan aristocratici, come per la Grecia di età buia. In sostanza alla Russia mancava l'evoluzione politica, per mettersi alla pari con gli altri paesi europei. Questo almeno è quello che deduco avendo letto il messaggio di SandCreek e avendoci speculato sopra miei ragionamenti per analogie con altre civiltà.

Comunque sì, bizzarre le tavolette. Sembrano quasi graffiti rupestri. Si sa cosa dicono le iscrizioni?
 
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caenorhabditis elegans
view post Posted on 20/10/2010, 08:47




L'articolo parla di lettere commerciali e cose simili... Anche se a guardarle non si direbbe. La lingia in cui sono scritte mi pare sia totalmente traducibile.
Lo stato politico di Novgorod era abbastanza analogo a quello che avrebbe portato alla nascita dei comuni. Il principe feudale (il nonno di Alexander Newsky) era stato cacciato, in seguito lo stesso Newsky fu richiamato perché difendesse la città dalla minaccia dei cavalieri teutonici ma, sembrerebbe, con un rapporto più da mercenario al soldo della città che di principe.
In generale, nelle città russe dell'epoca, i principi feudali vivevano al di fuori delle mura e, le città stesse, erano amministrate da una sorta di oligarchia mercantile (i boiardi).
Quando Novgorod cadde sotto il controllo di Kiev il principe assunse un ruolo aministrativo, una sortà di podestà, si direbbe, imposto dalla città dominante. E il ruolo non fu più ereditario.
 
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sandcreek
view post Posted on 20/10/2010, 09:08




Anche a me ricordano le incisioni rupestri, simili a quelle che ho visto nella Valle delle Meraviglie. Su Wikipedia é riportato un testo giuridico scritto su corteccia di betulla (volevo mettere il link, ma pare non sia consentito, si puo' comunque trovare digitando 'Novgorod tavolette betulla') ed é riportata anche la traduzione.
 
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view post Posted on 20/10/2010, 18:52




Lettera su betulla di Novgorod no. 109



Testo originale (con aggiunta la divisione delle parole).
грамота : ω жизномира : къ микоуле : коупилъ еси : робоу : плъскове : а ныне мѧ : въ томъ : ѧла кънѧгыни : а ныне сѧ дроужина : по мѧ пороучила : а ныне ка : посъли къ томоу : моужеви : грамотоу : е ли оу него роба : а се ти хочоу : коне коупивъ : и кънѧжъ моужъ въсадивъ : та на съводы : а ты атче еси не възѧлъ коунъ : техъ : а не емли : ничъто же оу него :

Traduzione e note.
Lettera da Žiznomir a Mikula: Hai comprato una schiava a Pskov. E adesso la principessa mi ha arrestato per questo*. Ma adesso la mia famiglia ha garantito per me. E adesso mando una lettera a quell'uomo* e gli chiedo se ha un'altra schiava*. E voglio comprare un cavallo e farci sedere il magistrato* e far iniziare uno svod*. E se non hai preso il denaro, non prendere niente da lui*.

* Ovviamente ha riconosciuto che la schiava le era stata rubata e Žiznomir era in qualche modo collegato con la questione, forse come partner commerciale della famiglia di Mikula.
* L'uomo dal quale ha comprato la schiava.
* Quest'altra schiava sarebbe stata data alla principessa nel periodo in cui la schiava rubata sarebbe servita come "corpo del reato" in un processo per capire chi fosse il ladro.
* Uomo del principe.
* La procedura legale per tracciare un'intera catena di acquisti fino all'originale venditore e quindi il ladro.
* Ovvero il commerciante di schiavi, altrimenti l'intero piano sarebbe venuto allo scoperto.
 
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caenorhabditis elegans
view post Posted on 24/10/2010, 07:36




Qualche voce da Novgorod:

Saluti dal prete a Gredin. Dipingimi due serafini a sei ali per il coronamento dell’iconostasi. Un bacio a te. Dio te ne renderà merito, oppure possiamo metterci d’accordo.

C’è una città fra cielo e terra e a essa giunge un messaggero che non viaggia su una strada, portando una lettera che non è scritta.
Si tratta probabilmente di un indovinello riferito al ritorno della colomba sull'arca di Noè con il ramoscello d'olivo nel becco.

Da Nikita a Ul’janitsa. Sposami. Ti desidero e tu desideri me. Testimonetimone di ciò è Ignato.

Da Boris a Nastas’ja. Non appena riceverai questa lettera mandami un uomo a cavallo perché ho molto da fare qui. E mandami anche una camicia. L’ho dimenticata.

Saluti da Nastas’ja ai suoi fratelli. Il mio Boris non è più tra noi. Ti prego, signore
(si rivolge probabilmente al maggiore dei fratelli), proteggi me ed i miei figli.

E chissà se, nelle, nelle ultime lettere, a parlare sono gli stessi Boris e Nastas'ja. Improbabile, dato che doveva trattarsi di nomi molto comuni. Divertente la lettera del prete che commissiona l'icona. "Dio te ne renderà merito -dice- ma, se Dio non ti basta, allora possiamo metterci d'accordo sul prezzo. Insomma, lui ci ha provato.

Risolto anche il mistero dei graffiti. Molto banalmente si tratta di esercizi scolastici di un ragazzino di sei o sette anni, Onfim, che si è divertito ad istoriare i suoi compiti con disegnini di fantasia. L'alfabetizzazione, all'epoca, doveva essere molto diffusa e, le tavolette di betulla, non erano un rimedio d'emergenza dovuto alla carenza di carta: venivano prodotte su scala abbastanza estesa e previa bollitura ed altre procedure atte a renderle più efficaci per l'uso previsto.

Infine una correzione: ho interpretato in modo scorretto lo status dei Boiari, che non erano un'aristocrazia mercantile ma una vera e propria classe nobile, classicamente basata sulla proprietà terriera. Me ne scuso.
 
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7 replies since 19/10/2010, 17:02   1554 views
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