Vaede |
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| Quando si dice che Stonenghe avrebbe potuto essere un osservatorio in realtà quello che si dice è che avrebbe potuto essere una sorta di "orologio cosmico". In determinati giorni il sole sarebbe sorto in posizioni precise rispetto alle pietre, aiutando così a stabilire lo scorrere delle stagioni,
Inoltre avrebbe potuto servire come punto di riferimento per osservare il moto di determinate stelle. Non mi pare che ci siano prove certe di questo uso, ma è comunque una buona ipotesi: per gli antichi i moti degli astri erano estremamente importanti.
Niente televisioni, pochi spettacoli, notti lunghissime, in particolare d'estate alle alte latitudini. In queste condizioni osservare le stelle poteva essere un'attività perseguita da molti e con estrema attenzione.
E' presumibile che gli antichi sapessero, sulle stelle, molto di più di quanto non sappia un uomo medio di oggi.
Il vero problema, lo spiega Mircea Eliade, è che il moto delle stelle non appare perfettamente regolare. La precessione degli equinozi fa si che anno dopo anno, il ciclo secondo cui le stelle tornano nele posizioni di partenza si sfasi con quello solare, il quale, a sua volta, non è in fase con quello lunare. Senza contare che la durata di un anno solare non corrisponde esattamente ad un numero intero di giorni.
Tutto ciò mette in dubbio la tesi che esista una ciclicità del tempo, e questo era di estrema importanza per gli antichi. Se esiteva un insieme di cicli al termine del quale il cielo si ritrovava esattamente nella stessa posizione in cui era un determinato numero di anni prima allora l'uomo era immortale, cioè sarebbe tornato a vivere per gli anni che gli erano stati concessi all'interno di ogni ciclo per l'eternità.
Se invece non c'era un modo di far concordare tutti i cicli che venivano osservati nel moto degli astri allora l'universo era aperto ed il futuro inconoscibile.
Così molte costruzioni monumentali antiche (comprese le piramidi egizie e precolombiane) hanno quasi certamente anche la funzione di aiutare a determinare il moto degli astri.
E' possibile che anche i circoli megalitici più grandi servissero allo stesso scopo. Cosa che, ovviamente, doveva essere collegata all'adorazione delle divinità di volta in volta identificate con determinati astri.
Nanni
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